Al Mezzogiorno serve una costituente, per riprendere il termine usato da Claudio Signorile nel suo intervento di martedì scorso. Ma una costituente delle idee e della buona politica, trasversale ai partiti di oggi, e un coordinamento tra Regioni sui progetti in grado di sbloccare lo sviluppo. Quello che non serve è un ulteriore livello di
Interventi
Costo del lavoro e status quo. Fiscalità di vantaggio per innovare
Per colmare il divario rispetto al Centro-Nord, il Mezzogiorno ha bisogno di un salto di quantità e di qualità degli investimenti. A questo deve servire la fiscalità di vantaggio. Non sembra purtroppo andare in questa direzione il provvedimento del Governo. L’articolo 27 del Decreto Agosto prevede, per le imprese operanti nelle Regioni meridionali, l’esonero dal
L’Italia e il Mezzogiorno al bivio: non sprecare il Recovery Fund
La nebbia in cui sono ancora avvolte le linee di fondo con cui il nostro Paese si candida a utilizzare le risorse del Recovery Fund e la contraddittorietà tra le prese di posizione di esponenti della maggioranza (per non parlare dell’opposizione) succedutesi nelle settimane scorse, suggeriscono di dedicare la riapertura settembrina di questa rubrica a
Stop ai veti degli enti locali ora la regia torni allo Stato
Un ruolo forte dello Stato centrale, procedure molto più snelle e fine del potere di veto per le amministrazioni locali. Per Claudio De Vincenti sono queste le condizioni necessarie per spendere bene le risorse europee che affluiranno al Mezzogiorno con il Recovery Fund. Già ministro della Coesione territoriale nel governo Gentiloni, l’economista è oggi presidente
Ritrovare “la strada smarrita” per non perdere il treno Recovery
Come ritrovare “la strada smarrita” dell’economia e della società italiane? E’ a una riflessione su questo tema, oggetto del bel libro scritto a quattro mani da Carlo Bastasin e Gianni Toniolo (Laterza 2020), due dei più autorevoli studiosi di storia economica e politica, che dedico la rubrica di oggi, l’ultima prima della consueta pausa estiva.
Meridione, il “cemento buono” deve scacciare quello cattivo
Quanto cemento cattivo ha conosciuto il Mezzogiorno! Di quanto cemento buono ha bisogno il Mezzogiorno! Quante opere pubbliche inutili o mai completate! E al contrario di quanti investimenti pubblici vi sarebbe necessità! Quanto degrado segna le periferie e l’hinterland delle nostre città e di quanto impegno per la loro rigenerazione urbana avremmo invece bisogno! Molte
Pronto intervento – Infrastrutture, il nodo che frena lo sviluppo
Il declino prolungato della spesa pubblica per investimenti ha compromesso la dotazione di infrastrutture dell’Italia e in modo particolare del suo Meridione, specie nel confronto con gli altri Paesi europei. Il Recovery Fund costituisce un’occasione, che non possiamo sprecare, per dare corpo a una rete infrastrutturale e a una rigenerazione urbana adeguate a sostenere le
Acqua, un bene per il Meridione. Le imprese giuste per garantirla
L’acqua è un bene comune e per poter essere disponibile per tutti ha bisogno di un processo industriale di approvvigionamento, trasporto, smaltimento, nonché di regole economiche per disciplinarne gli usi: dunque ha bisogno di capacità di regolazione da parte dello Stato e di capacità imprenditoriali da parte dei soggetti che gestiscono il servizio. E tutto
Un nuovo fondo più efficace per gli ammortizzatori sociali
Claudio De Vincenti e Tiziano Treu La situazione difficilissima che tanti lavoratori stanno vivendo per la riduzione, in certi casi il crollo, dei loro redditi a causa della crisi indotta dal Covid-19 ha evidenziato le lacune del nostro sistema di ammortizzatori sociali: l’emergenza in atto ha messo sotto gli occhi di tutti la necessità di
Ben venga il piano riforme, ma con idee chiare e scelte giuste
Un richiamo alla responsabilità finanziaria, un insieme qualificato di obiettivi e la consapevolezza della centralità del Mezzogiorno, ma non ancora una vera e propria strategia di politica economica. Il Piano nazionale di riforme (PNR), presentato dal Governo nei giorni scorsi, contiene l’idea giusta di un’Italia partecipe delle nuove priorità di sviluppo europee, ma non chiarisce